Ex Filanda

DISTRETTO
CULTURALE
EVOLUTO

UN PROGETTO  

DI MAKE IN PROGRESS

LA STORIA

in collaborazione con Fondazione Trentina per l'Autismo, Associazione Abilitiamo ONLUS e Polifactory


Open COmeta Inclusive Hackathon

L'idea progettuale prevede di utilizzare il Fab Lab presente all’interno dell’Ex Filanda di Sulbiate per realizzare nuovi laboratori “del fare” con ragazzi e giovani, dedicati alla fabbricazione digitale e creazione di prototipi, strumenti digitali, oggettistica, attività di robotica educativa e coding. In particolare, si prevede di organizzare:

- Un laboratorio digitale e tecnologico per la realizzazione di maschere con filtro come DPI da distribuirea professionisti in prima linea (dentisti, personale della protezione civile, personale nelle RSA, farmacisti….), partendo anche dalle maschere da snorkeling Easybreath prodotte da Decathlon e già raccolte da Make in Progress durante il lock-down e ancora non tutte utilizzate. A livello sperimentale, infatti, durante i mesi di febbraio e marzo Make in Progress ha raccolto queste maschere da cui partire per produrre respiratori per pazienti affetti da coronavirus. Poiché siamo ancora in una fase di incertezza e non è possibile prevedere eventuali ricadute o meno, ci sembra importante poter predisporre dispositivi utili ad affrontare i prossimi mesi. Non solo, dopo un utilizzo forzato della didattica a distanza che ha creato isolamento e perdita di legami vissuti nel quotidiano tra pari, in questo laboratorio i ragazzi, ritrovandosi in gruppo e in presenza, imparano, con l’aiuto di maker esperti, ad usare in autonomia le strumentazioni a disposizione e acquisiscono altresì competenze cognitive, di ideazione e di progettazione, nonché riescono a coniugare il fare “manuale” con l’informatica.
- Un laboratorio di robotica educativa e coding dove ai partecipanti vengono insegnate le basi della programmazione informatica (Coding con Scratch), programmazione di dispositivi robotici, oltre alle basi del making per lo sviluppo della creatività, progettazione, disegno digitale e produzione con stampanti 3D.

 

Questa idea progettuale è nata anche grazie a un confronto con tutti i nostri educatori che, nella fase di look down sono comunque rimasti in contatto con ragazzi e giovani, evidenziando come le piattaforme digitali in uso per la didattica a distanza, abbiano quasi sempre riprodotto le modalità di un insegnamento tradizionale (lezione frontale, esercitazioni, compiti, verifiche) e come gli studenti, soprattutto quelli appartenenti alla fasce più fragili, si siano demotivati perdendo il significato intrinseco creativo, progettuale e pratico legato alla conoscenza e utilizzo delle nuove tecnologie, viste da loro più come un peso che un’opportunità.

in collaborazione con Spazio Giovani e Consorzio Comunità Brianza ONLUS e finanziato da AZIENDA SPECIALE FARMACIE COMUNALI VIMERCATESI 

Partendo da Monza e dalla Brianza, il progetto Prisma coinvolge le province che occupano la zona Sud-Est della Lombardia (BG, BS, MN, CR). Coinvolge, oltre al capofila Consorzio Comunità Brianza, 8 Comuni, 15 Istituti scolastici comprensivi, 36 Coop. sociali/Associazioni e 1 Fondazione Comunitaria.

Il progetto intende integrare strategie e azioni di contrasto alla povertà educativa 5-14 anni, attivando nei territori comunità educanti solidali, con focus specifico su ragazzi e famiglie a rischio di esclusione sociale.

La finalità è quella di promuovere cultura dei diritti al gioco, istruzione, espressione, apprendimento attivo attraverso offerta diversificata di attività esperienziali a scuola e in Laboratori territoriali permanenti - Prisma Lab & Summer Camp, oltre a sperimentare formazione e attività innovative, in particolare attraverso uso di tecnologie digitali e discipline STEM.

Make in Progress  per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ha messo in campo le proprie competenze stampando in 3D valvole di raccordo delle mascherine sanitarie. Al progetto si sono presto uniti privati, imprese e designer ed istituzioni che, possedendo una stampante 3D, hanno dato vita alla #3DCommunity per rispondere alla crescente domanda di dispositivi di protezione individuale.

Report Startup vs Covid-19 Cariplo Factory

in collaborazione con Spazio Giovani e Consorzio Comunità Brianza ONLUS e finanziato da Fondazione Comunità Brianza 

Lo “Stage di reciprocità'' è una proposta straordinaria per far conoscere ai docenti il mondo delle imprese e alle imprese il mondo della scuola. Questa iniziativa è stata promossa da Camera di commercio di Milano, Monza Brianza Lodi e realizzata da Formaper, in collaborazione con gli Uffici Scolastici Territoriali e le Scuole Polo delle tre province.

Si tratta di uno scambio formativo tra scuola e impresa che intende promuovere una nuova progettualità congiunta, per migliorare lo sviluppo di competenze negli studenti: perché il disallineamento delle competenze, il missmatch tra la formazione scolastica e le attese del mercato del lavoro siano limitati il più possibile.

in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale "Paolo Frisi" di Monza 

 

Ora e Qui è un progetto ideato, organizzato e realizzato da Ex-New in collaborazione con Umberto Cavenago.
“Ora e Qui”, parte dal dialogo aperto tra gli artisti ospiti, i designer e gli esperti di Digital Fabrication (modellazione 3D, taglio laser, CNC) di Make in Progress, Umberto Cavenago nel ruolo di “mediatore” e tutto il team di Ex-New.

La Camera di Commercio di Monza e Brianza, nell’ambito di un accordo con la Provincia di Monza Brianza e la Regione Lombardia, ha finanziato l’infrastrutturazione di un makerspace dotato di taglio laser, stampanti 3D, un laboratorio di elettronica e una fresa CNC di medie dimensioni. Infrastrutture che costituiscono a tutti gli effetti un Fab Lab, che è stato, infatti, successivamente inserito, nel network dei laboratori attivi in Italia.

Consapevoli delle difficoltà che hanno i progetti di riqualificazione una volta esauriti i finanziamenti, è stato proposto un concept potenzialmente in grado di generale lavoro e capitale sociale tramite una riflessione su 4 temi:

1- Making (spazi del fare per cittadini ed imprese);

2- Arte (nuovi modelli di contaminazione e crescita culturale);

3- Food (riflessione sulle produzioni locali);

4- Lavoro (principalmente co-working e spazi collaborativi).

Le tematiche sviluppate hanno avuto un riscontro diretto nella conformazione degli spazi all’interno della Filanda, generando un’unica area fluida dove queste attività potessero coesistere e alimentarsi a vicenda valorizzando la conformazione architettonica del bene restaurato.

Durante la terza fase ha avuto luogo il test dello scenario previsto dal metodo anticipatorio, con l’obiettivo di verificare la validità del concept. La “demo experience” ha consentito lo svolgimento di diverse attività nel distretto, come workshop e corsi strutturati all’interno del centro civico cittadino rigenerato dagli stessi cittadini in due workshop tematici sulla rigenerazione di uno spazio da condividere nella municipalità. L’ambiente, vero e proprio dimostratore fisico di progetto, ha permesso l’individuazione di un gruppo di cittadini intenzionati ad avviare il proprio “business sociale”.

Rispetto all’attivazione del progetto "Make in Progress" il design ha svolto un ruolo fondamentale attraverso l’implementazione di varie azioni:

  1. Analisi del territorio e di casi simili
  2. Definizione di uno scenario compatibile con il territorio
  3. Test dello scenario (demo del servizio)
  4. Definizione di un modello di business e della sostenibilità economica (creazione di nuova impresa).

Nella prima fase di sviluppo è stata essenziale un’analisi qualitativa e quantitativa del territorio finalizzata all’individuazione dei soggetti-impresa potenzialmente coinvolgibili nel piano strategico. Un’operazione che ha avuto come output una mappa del territorio.

L’intento principale dell’analisi era quello di verificare se e come il design, l’innovazione sociale e le politiche pubbliche potessero definire un “ecosistema o ecologia dell’innovazione” e configurare un modello di “Innovazione Resiliente”.

Il raggruppamento ha partecipato ad un bando di Regione Lombardia (PROGRAMMA ASTER) ottenendo un ulteriore finanziamento a copertura dei costi di co-finanziamento. 

Questo meccanismo virtuoso, ha portato sul territorio circa 1,6 Milioni di euro per il recupero/restauro della Ex-Filanda e per l’avvio di un modello innovativo di gestione senza intaccare le casse comunali e generando opportunità per il territorio. I fondi sono stati utilizzati prevalentemente per il recupero architettonico del bene.

che nasce all’interno di un’azione più ampia denominata Distretto Culturale Evoluto Monza Brianza a cura di Fondazione Cariplo.

Nonostante non sia stato reperito alcun atto ufficiale riguardo alla costruzione dell’edificio, secondo i discendenti di uno dei fondatori e degli anziani sulbiatesi essa può essere fatta risalire al 1923.

Sicuramente, il 23 Gennaio 1925, nello studio del notaio Dr. Piero Monforte Ferrario, sito in Milano, si costituì la Società Anonima per azioni denominata Setificio di Sulbiate Brianza fra i signori Antocio Cav. Ottolina, Ambrogio Fumagalli e Giuseppe Foppa Pedretti.

Soci maggioritari i signori Ottolina e Fumagalli con 115 azioni a testa, pari a lire 230.000, «valore consensualmente riconosciuto» alla filanda, costituita da «ottanta bacinelle in pieno funzionamento, col macchinario, impianti, attrezzi e mobili esistenti»

La struttura portante, di forma rettangolare, è costituita da lesene di mattoni a vista in cotto e ampie vetrate a tutta altezza. Sulla testa dell’opificio si trova la palazzina su due piani con sottotetto, dove erano posizionati gli uffici tecnici ed amministrativi.

Dalla morte del Regio Podestà il Cav. Antonio Ottolina, avvenuta nel 1929, sino al periodo della Seconda Guerra Mondiale vi trovarono occupazione numerose donne sulbiatesi, impiegate nei diversi ruoli legati all’estrazione e lavorazione del filo di seta.

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  • 25 posti
Meeting Room
144 al giorno
  • 25 posti
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Openspace
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